Testimonianze raccolte dal D.D.T.

   
   

da La Nazione di Massa del 16/10/01

MASSA - "E' in atto una "fuga" di tossicodipendenti dal Sert (Servizio per le Tossicodipendenze) di Massa ed una loro "emigrazione" verso quello di Pietrasanta".

A segnalare il caso è l'associazione "Ddt", che si occupa della difesa dei diritti dei tossicodipendenti e che, a Massa, conta una decina di iscritti ("la maggior parte di nostri iscritti è in provincia di Lucca, dove l'associazione ha sede", spiegano i rappresentanti dell'associazione). Tramite il presidente, Daniele Baldi, la "Ddt" lancia l'allarme e, allo stesso tempo, un appello al sindaco di Massa, Roberto Pucci, ed alle autorità sanitarie, "affinché intervengano per risolvere la questione".
"Per la mancanza di altre strutture e per l'assenza di inziative complementari all'attività del Sert - sostiene Daniele Baldi - i tossicodipendenti massesi restano radunati davanti al Sert di via Democrazia per intere giornate e diventa facile, per molti di loro, reperire la droga e cadere in "tentazioni". Così, tanti genitori di tossicodipendenti massesi, anche se il Sert di Massa è costituito da validi professionisti, preferiscono iscrivere i loro figli al Sert di Lucca - sostiene il presidente della "Ddt" - dove il servizio è organizzato in modo tale da evitare un assembramento di tossicodipendenti che faciliterebbe lo "spaccio"".
In sostanza, secondo l'associazione "Ddt", il Sert di Massa funziona ma mancano iniziative "esterne" che coinvolgano i tossicodipendenti massesi scongiurando il loro assembramento davanti allo stesso Sert per intere giornate. "Nella zona di Pietrasanta, come "Ddt", abbiamo ottimi rapporti - prosegue il presidente dell'associazione - con le istituzioni, con il Sert (con il quale lavoriamo direttamente, a stretto contatto) e con gli stessi tossicodipendenti: grazie ad una differente organizzazione dei servizi per le tossicodipendenze ed alle iniziative promosse anche dalla nostra associazione per coinvolgere i tossicodipendenti, viene evitato proprio quell'assembramento che, secondo noi, rappresenta un pericolo per i soggetti più deboli".
Di qui, la proposta dell'associazione "D.D.T.". "A nostro parere - spiega Daniele Baldi - bisognerebbe organizzare anche a Massa queste iniziative, per scongiurare il rischio di "spaccio" nei pressi delle strutture che forniscono servizi per le tossicodipendenze".
Daniele Baldi lancia quindi un appello al sindaco di Massa, Roberto Pucci, ed alle autorità sanitarie di Massa "affinché si pongano il problema e prendano provvedimenti. Come associazione - conclude - siamo disposti ad un incontro per porre la questione e studiare le soluzioni più idonee".

MASSA
La "D.D.T." (Difesa dei Diritti dei Tossicodipendenti) è un'associazione di "Advocacy" affiliata a "Nama" (National Association of Methadone Advocates di New York):si tratta di un'associazione presente in territorio apuo-versiliese dal '94 ed ha sede al "Sims" in via Stagi a Pietrasanta. "Siamo tutti volontari - spiega il presidente, Daniele Baldi - e cerchiamo di far conoscere ai tossicodipendenti i diritti ed i doveri che hanno. Un altro dei nostri obiettivi è quello di potenziare il numero e la qualità dei servizi ai tossicodipendenti".

La Replica del Ser.T di Massa "Ma l'utenza è raddoppiata in pochi anni"

MASSA - "Una fuga dal Sert di Massa? Non ci risulta: anzi, in cinque anni abbiamo, purtroppo, raddoppiato le utenze". La dottoressa Elisabetta Ungvari, dirigente del Dipartimento della Prevenzione dell'Azienda Usl 1, replica - da noi interpellata - alle dichiarazioni dell'associazione "Ddt". Ed aggiunge che "il problema dell'assembramento davanti al Sert di via Democrazia c'è, è vero, ma la sua soluzione è più vicina poiché le istituzioni locali, sia l'Azienda Usl 1 che il Comune di Massa, hanno mostrato una sensibilità rispetto all'esigenza di ristrutturare l'edificio che ospita il Sert per rendere il servizio più funzionale, tutelare la privacy di tossicodipendenti e scongiurare ogni tipo di assembramento attraverso la realizzazione di appositi spazi per i tossicodipendenti in attesa di trattamento".
"Quanto alle proposte di associazioni come la "Ddt", il Sims e di cooperative, benvengano - prosegue la dottoressa Elisabetta Ungvari - purché non siano strumentalmente volte alla sola raccolta di finanzimenti pubblici e purché le stesse associazioni e cooperative siano costituite da validi ed esperti operatori, visto che il settore di cui si parla è particolarmente delicato ed è necessario avere una grande esperienza e, soprattutto, una visione "aperta" a tutte le forme di trattamento e di cura delle tossicodipendenze".

 

H O M E