I GRANDI EQUIVOCI

   
   

che generano conseguenze drammatiche
Abbiamo inviato per e-mail questo messaggio per rettificare sostanzialmente le sciocchezze e i luoghi comuni sul metadone che quelli di "Polvere", che fanno capo al Gruppo Abele di Torino, hanno piazzato sul loro sito. Si tratta di concetti assai diversi e assai meno aggressivi di quelli espressi dai classici crociati antimetadone, ma sempre e comunque di credenze superficiali che, in ultima analisi, scoraggiano chiunque abbia bisogno di una cura metadonica ad intraprenderla seriamente o a continuarla se già in atto. La prima di queste sciocchezze e' quella di far credere che col metadone si possa fare soltanto "riduzione del danno", il ché non sarebbe affatto poco.Col metadone, invece, si fanno soprattutto programmi terapeutici.

Il fatto che gli operatori che sono disponibili e capaci di farli siano attualmente pochi, non toglie nulla alle autentiche potenzialità del corretto impiego di questo farmaco.

Le informazioni che voi avete piazzato sul metadone non sono affatto esatte. Il metadone e' un farmaco con il quale si fanno i programmi piu' efficaci contro l'eroinismo che si conoscono all'attuale stato della ricerca scientifica e dell'indagine su tutte le esperienze cliniche ad oggi conosciute. I programmi metadonici efficaci sono quelli di mantenimento, a dosi adeguate e per tempi sufficientemente lunghi. Non esistono un'assuefazione all'eroina e una al metadone cosi' come voi le presentate. L'eroinomane e' vittima di un dismetabolismo, spesso cronico, che può essere coperto con l'eroina, con tutte le conseguenze che sappiamo, o con il metadone. Cambiano soltanto i sintomi neurovegetativi riscontrabili soltanto in caso di brusca sottrazione delle due sostanze, e il cambiamento e' dovuto alla diversa farmacocinetica. Ma la variazione di quei sintomi non e' affatto indicativa di una diversa patologia dismetabolica, che e' sempre la stessa ed e' quella che determina le recidive e la gravita' della malattia. Cioè, dopo i sintomi vistosi di sottrazione, lunghi e blandi se la copertura è fatta con metadone, violenti e piu' brevi se la copertura e' fatta con eroina, l'eroinomane resta tale e quale con il suo deficit metabolico. La ricaduta e' la regola. Diversi sono i modi di sottrarre metadone ed eroina e tutti efficacissimi. Ci vorrebbero volumi per descriverli tutti. Ma alla fine della sottrazione la patologia resta la stessa.

I programmi cosiddetti a "scalare" non sono "disintossicazioni" ma "sottrazioni di terapia in fase di malattia conclamata". Si spiegano cosi' i fallimenti e le puntuali recidive dovute alla forzata, od anche autonomamente voluta, perdita di tolleranza agli oppioidi in un momento in cui l'unico vantaggio che si ottiene e' il rischio di overdose. Abbiamo cosi', per ignoranza, "giustiziato" centinaia di giovani, facendo loro credere che sarebbe bastato un graduale disimpegno e la loro forza di volonta' per risolvere una patologia che, invece, richiede ben altre strategie ed impegno. E si tratta di un'ecatombe tutt'ora in corso. Il metadone e' un farmaco. Non funziona e non e' affatto utilizzabile come droga, quanto piuttosto come stabilizzatore metabolico. Ogniqualvolta un soggetto eroinomane si disimpegna dal metadone, normalmente ricade nell'uso di eroina, che e' la sostanza d'abuso che rinforza il comportamento tossicomanico. Il metadone non ha queste proprieta' e l'abuso di metadone e' pressoche' sconosciuto.

Chi ricade, infatti, non ricerca metadone, ma eroina. Durante il mantenimento metadonico, se ben condotto, l'ex eroinomane puo' fare tutto cio' che fanno le persone normali. Puo' dedicarsi alla sua salute, ricostruirsi relazioni e situazioni sociali. Puo' farlo da solo o con l'aiuto del programma, se questo dispone di risorse. Ma i benefici che possono essere ottenuti dagli eroinomani in MMTP non sono eguagliabili da nessun altro programma ad oggi conosciuto, proprio perche' l'assunzione di metadone a dosi adeguate a per tempi lunghi non comporta alcuna conseguenza negativa. L'unico effetto vero e riconosciuto consiste in una strabilizzazzione che rende la persona indistiguibile da chiunque altro non assuma oppiodi, farmaci psicoattivi e sostanze psicotrope. Il problema e' trovare operatori preparati che sanno fare questi programmi al di la' di ogni ideologizzazione e al di sopra della superficialità di chi non e' preparato.

Materiali di ricerca son disponibili presso di noi.

Roberto Nardini

Gruppo S.I.M.S. - Tel 0584 72600